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IL
SOSTANZIALISMO: Un Modo Di Essere
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>L'accenno a un neo umanesimo
fatto nel primo manifesto del sostanzialismo, nuova
tendenza da me enunciata in opposizione all' astrattismo,
di cui è dimostrata l'insipienza, ha suscitato una vasta
eco nel mondo artistico e culturale italiano: ho ricevuto
commoventi attestati di stima e d'immediata comprensione,
soprattutto dai giovani. Molti hanno sperato fino all'ultimo
che la mia reazione restasse sul piano puramente teorico,
più vicino alla filosofia, o a un deteriore intellettualismo,
che al magistero della pittura; penso che neanche la vista
dele mie opere, oggi per la prima volte esposte, possa
farli ricredere. Sono gli oppositori necessari che, se
non esistessero, bisognerebbe inventarli. Ho già più volte
dichiarato, in pubblici dibattiti, che, prescindendo dalle
opere, il Sostanzialismo è sorto contro i miti
di un'arte ormai statica, per esprimere un'idea, una speranza,
un nuovo contenuto di vita. Mentre l'astrattismo chiude
un secolo di schematiche negazioni (1850-1950), il Sostanzialismo
segna l'inizio di una nuova civiltà figurativa, basata
sulla rivalutazione e la riscoperta di tutti i valori
umani, per raggiungere la serenità e l'equilibrio che
sono necessari all'uomo di fronte alle umiliazioni della
scienza e, soprattutto, di fronte alle quotidiane esperienze.
(L'astrattismo) è uan fuga, fuga da un mondo infido e
senza miti. Accenno alle differenziazioni ideali e d'ordine
estetico che caratterizzano le due tendenze contrastanti:
ASTRATTISMO
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SOSTANZIALISMO
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Predominio Della razionalità
astratta; cioè i presupposti concettuali non
vengono istintivamente dichiarati ma sono costretti
in un ordine molto affine a quello geometrico. |
Presupposto fondamentale è la sensazione
plastica, perché tutto è forma, quindi la rappresentazione
degli elementi formali: linee e colori, sarà la
somma dei concetti soggettivi e delle qualità oggettive.
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Traduzione dell'oggetto priva d'interesseper
il pittore astrattista, per il quale il problema
<> non esiste, avendo bandita la natura
del quadro, dimenticando che tutte le manifestazioni
che sono fuori dalle Natura non appartengono più
all'Arte.
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Il problema è invece nella trasfigurazione
della Natura, di cui se ne imitano le leggi, trascurandone
gli accidenti, lasciando impregiudicata ogni facoltà
d'invenzione. |
Creazione ex novo di oggetti che
trascendono i modi offerti dalla natura. |
Creare un ordine tale in cui le
leggi naturali s'organizzano sul ritmo interiore
dell'Artista.
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L'arabesco, espediente formale,
quando non diventa soggetto del quadro. |
L'arabesco, espediente decorativo,
quando non diventa il diagrammadescrittivo del tono
e della luce.
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Forme tratte dallo schematismo
geometrico, perché incastratesi perfettamente nello
spazio, non essendovi soluzione di continuità tra
i piani formali e quelli atmosferici. |
La geometria, espediente tecnico.
Le forme geometriche, nonostante la loro purezza
non significano, perché apparteneti all'ordine elementare
con cui la materia si organizza (cristalli, infusori,
ecc.), quindi fuori dello stato emotivo precipuo
dell'Arte, che segue linee ondeggianti, essendo
quelle spezzate e gli angoli, proprie a uno stato
morboso e innaturale dello spirito.
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Oceani d'eloquenza, per piccoli
motivi: misure, direzioni, valori plastico-formali,
ecc. in se e per se considerati, per cui l'opera
d'arte cerca la giustificazione della propria esistenza
nell'artista.
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È l'artista che deve cercare nell'opera
d'arte la giustificazione della propria esistenza. |
Presentazione della mostra al Circolo degli Artisti
di Torino (20-30.01.1951)
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