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LA BIOGRAFIA di Marius Russo
 
dal Volume di Marius Russo: " Dall'informe al razionale ", Ed. Allais, Torino, 1963

Marius Russo vive e lavora a Torino dal 1926. Pittore e critico d'arte, ha vinto un premio letterario nel 1932. In seguito ha svolto un'intensa attività artistica, anche come pubblicista. Nel 1950, in periodo molto confuso, non soltanto per le arti figurative, ha pubblicato il " Primo Manifesto del Sostanzialismo ", in opposizione all'Arte Astratta, definendo questa tendenza: arte di rinuncia all'umano e al mondo come storia e come natura.

Ha inoltre partecipato a Mostre organizzate dalla Società Promotrice delle Belle Arti a partire dal 1945 e a quelle del Piemonte Artistico e Culturale, negli anni I960, 1961, 1962.

Nel generale conformismo del tempo, (1950) quel " Manifesto " rappresentò l'unica reazione agli " ingenui virtuosi " che, nel crollo dei molti miti affossati dalla guerra, trascinavano, spesso inconsciamente, i più autentici valori della nostra cultura, partendo dalla tabula rasa.

Nella pubblicazione successiva, " Dall'informe al razionale ", apparsa nel 1963, Marius Russo ha confermato la validità della sua posizione iniziale, mentre è andato configurando in maniera più completa il suo pensiero sulla necessità di restituire all'Arte autorità e autonomia, poiché essa, quando è autentica, scaturisce dal nucleo centrale di tutta la cultura, umanistica e scientifica insieme e non separate, ne in contrasto fra di esse o peggio, come spesso avviene, ne che una cultura ignori l'altra. In sintesi, egli afferma che non trascurando il fondamentale preventivo apporto della cultura e dell'informazione, sarà possibile giungere a un'intuizione del reale, servendosi del potenziale dinamico degli oggetti.

Questa nuova fruizione del reale potrà avvenire non più strisciando con lo sguardo sulla superficie degli oggetti, eseguendo cioè un excursus visivo attorno ad essi, ma considerando invece la loro struttura e i loro meccanismi interni, estrinsecando, nel rappresentarli, la loro funzione e il loro uso. Il risultato sarà un complesso grafico e formale, capace di esaurire la vera essenza dell'oggetto, quindi la sua natura e la sua funzione.

Al pari della scienza, l'Arte non può prescindere dai risultati delle nostre osservazioni, siano esse sperimentali, involontarie, occasionali, e che si verificano col concorso di tre differenti dati di fatto o condizioni, le quali possono essere:

  • oggettive, derivanti dalle proprietà dell'oggetto, dalla qualità e quantità della materia di cui esso è costituito e dalla specie di meccanismi interni di cui è dotato;
  • soggettive, che nascono dal normale sforzo visivo della contemplazione, dalla somma delle emozioni (tanto più ampie ed acute quanto più vasto è il campo delle nostre facoltà di percezione) che sono sempre relative alle nostre esperienze, alla nostra sensibilità e alla nostra cultura;
  • sostanziali, che tengono conto delle possibilità formali dell'oggetto nello spazio, degli effetti che esso produce, con la funzione o le funzioni alle quali è destinato e quindi col suo uso e il suo consumo.
 
 
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