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GLI SCRITTI DI CRITICA D'ARTE
 

Dipingere è difficile (inedito)

"Dipingere è difficile", dopo essere stato il tema di una conferenza del 1953, è stato rielaborato più volte come ricerca ed analisi dei diversi "ismi" , compresa l'autocritica del proprio modo di dipingere. A questo riguardo è il caso di ricordare quanto l'Autore affermava già nel 1948, presentando la propria esposizione alla "Saletta del Grifo".

Per i diversi modi d'espressione da me usali, in conseguenza dei miei studi sulle diverse tecniche pittoriche, molti mi domandano perché io non mi sforzi d'imporre alla mia pittura una certa unità di stile per una più concreta affermazione della mia personalità.

Ma ciò che potrebbe apparire una deficienza, è voluto poliformismo a causa del mio sforzo a mantenere intatta la mia facoltà d'invenzione.

Non si può dipingere sempre la stessa bottiglia, lo stesso cielo, lo stesso albero con la pretesa di tenere un discorso " gonfio d'idee " con due parole.

Spesso ai confonde stile e maniera e perciò taluni si sforzano di dare un'impronta unitaria alla propria visione servendosi di una formula, in cui tutto si perde, come se fosse possibile riferire ad una sola unità di misura gli infiniti aspetti della Pittura.

Lo stile è un molo spontaneo e in gran pane inconscio che, contrariamente a quanti molti credono, non ha nessuna relazione con la forma.

Inoltre sono convinto che non è necessario imporre un nuovo aspetto della Pittura come un atto eroico, spinto alla validità universale, ma che invece sia mollo urie considerarlo come un tentativo che può avere delle conseguenze e come tale, una volta fattane l'esperienza, va ricollocalo al suo posto come un libro letto e assimilato che non dev'essere riletto tutta la vita.


L'ultima stesura del testo è degli anni ottanta.


 
 
 
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